La violenza domestica è un fenomeno che colpisce milioni di donne in tutto il mondo, ma che assume una dimensione ancora più grave quando le vittime sono donne con disabilità. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni concrete di prevenzione e contrasto, AiCS Roma ha organizzato il convegno “Quando la disabilità è vittima della violenza domestica”, che si è tenuto il 21 novembre a Casa Santa Rosa, un istituto socio riabilitativo gestito dall’Opera Don Guanella.

Hanno portato i loro saluti e il loro bagaglio esperienziale il presidente del comitato di Roma AiCS Monica Zibellini e il presidente del comitato regionale Lazio AiCS Giampaolo Morsa.

Il convegno, che si inserisce nel quadro della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza di genere, celebrata il 25 novembre, ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti di istituzioni, associazioni e organizzazioni che operano nel campo della giustizia, della parità, della tutela dei diritti e dell’inclusione sociale, tra cui Terra D’Orto e Il Profeta.

Rosalba Taddeini, responsabile dell’Osservatorio di Differenza Donna sulla violenza contro le donne con disabilità, ha presentato le testimonianze raccolti dal suo lavoro di ricerca e di ascolto attraverso il video di tre coraggiose ragazze disabili che hanno generosamente raccontato il loro passato e di come abbiano superato le loro avversità.

Valeria Gherardini, Responsabile Nazionale dell’area Progetti AiCS, ha restituito alcuni feedback della ricerca Jump The Gap, un progetto mirato ad indagare le barriere, sia fisiche che culturali (come l’abilismo), che facilitano l’abbandono femminile dello sport, individuando le buone pratiche e policy per contrastare il fenomeno.

Il convegno di AiCS Roma ha rappresentato un’occasione importante per affrontare un tema delicato e urgente, che richiede l’impegno di tutti gli attori coinvolti. Come ha sottolineato Antonio Turco, responsabile nazionale dell’area di Promozione sociale di AiCS, “la violenza domestica sulle donne con disabilità è una violazione dei diritti umani, che non possiamo tollerare né ignorare. Dobbiamo agire insieme per garantire alle donne con disabilità una vita dignitosa, libera e sicura”.