Si dice che la scuola sia la prima palestra di vita.
Lì si impara non solo a leggere e a scrivere, ma si gettano anche le basi per una corretta socialità.
Ma la scuola sa essere anche una palestra sportiva? Sa costruire nuove generazioni di atleti?
Su questo punto c’è da fare un’attenta riflessione: in Italia il tempo dedicato all’educazione motoria è di appena due ore a settimana. Sessantasei ore, se si tiene conto dell’intero anno scolastico.
Un tempo, questo, di gran lunga inferiore alle oltre cento ore svolte in Francia, Austria, Germania e in molte nazioni del nord Europa, che evidenzia come quanto previsto dalla normativa ministeriale non risulti essere abbastanza per garantire a ragazze e ragazzi il corretto accesso all’attività sportiva.
Per questo l’AICS Roma sta promuovendo negli ultimi anni numerosi progetti di sport nelle scuole.
Con il prezioso e infaticabile supporto delle Associazioni presenti sul territorio, stiamo riuscendo ad entrare sempre più frequentemente negli istituti di Roma e della provincia, per dare la possibilità a tutti gli studenti di vivere momenti di sport che possano essere per loro gratificanti e formativi.
La convinzione, infatti, è che questi interventi aiutino i ragazzi non solo nel cimentarsi con discipline sportive a loro meno note, ma anche nel prevenire gravi problematiche come l’obesità giovanile, un piaga che coinvolge purtroppo tantissimi giovani.
Non solo: attraverso lo sport si possono imparare i valori di rispetto e lealtà che sono fondamentali per la formazione etica e personale delle donne e degli uomini che costituiranno la società di domani.
Senza queste virtù, che futuro ci attende?
Difficile dirlo.
Quel che è certo, è che nel presente si deve continuare a promuovere l’attività sportiva tra i più giovani, perché lo sport possa essere ancora una vera palestra di vita.
Monica Zibellini