Da quando sono diventato responsabile del settore cinofilia di AICS Roma ho subito proposto la mia idea di come dovrebbe essere impostato il lavoro: la cosa fondamentale è il rispetto verso il cane. Seguendo un preciso codice etico e deontologico, l’obiettivo di tutti i tecnici cinofili dovrebbe essere quello di creare una relazione basata sulla serenità, escludendo l’utilizzo di metodi coercitivi che non tengano presente del benessere del cane, come purtroppo succede in molti casi, in cui l’obbedienza avviene più per paura che per fiducia e rispetto nei confronti del referente umano.

Con la diffusione di questa idea, basata su una sana cinofilia, nel 2017 Toni De Vito è diventato responsabile del Settore cinofilo di AICS Roma. Il rinnovo del settore ha portato l’affiliazione di tantissimi nuovi centri cinofili a Roma e provincia, tra i quali si è creata una grande rete di collaborazione e all’interno dei quali si fanno diverse attività. Si svolgono lavori individuali o collettivi con cani e proprietari, si organizzano eventi cinofili, stage e seminari e si praticano varie discipline sportive; inoltre, c’è la possibilità di portare il proprio amico a quattro zampe negli “asili giornalieri”, in cui i cani possono relazionarsi con i propri simili, imparare ad interagire in modo corretto e non stare a casa da soli.

Il Settore Cinofilia AICS Roma presenta una propria scuola ufficiale, fondata da Toni De Vito, la Virtuesdog Accademy. Qui vengono formati educatori cinofili comportamentali con titolo AICS riconosciuto a livello nazionale. Al suo interno, inoltre, sono creati percorsi individualizzati di educazione di base che coinvolgono cani e rispettivi referenti umani, vengono svolti sport cinofili, ma soprattutto si attuano esercizi di recupero comportamentale, volti a capire eventuali problematiche e/o disagi di un cane con il fine di risolverli.

Molti centri sono specializzati, invece, solo in sport cinofili, utili a migliorare il binomio cane-proprietario, ma che sono anche finalizzati alla salute dell’animale, che lo fanno divertire e distrarre. Tra questi sport, il più conosciuto è sicuramente l’Agility, che consiste nello svolgimento di vari percorsi con paletti per lo slalom, tunnel, ecc… Un altro sport, meno conosciuto, ma molto particolare, e praticato in AICS grazie al patto d’intesa con l’associazione che se ne occupa a livello nazionale, è il Treibball: un gioco a tempo in cui il cane segue a distanza i comandi del suo conduttore (comandi verbali e/o fisici), con lo scopo di spingere da 4 a 8 palloni, a seconda della categoria, in una porta. La bellezza di questo sport, aggiunge Toni De Vito, è quella di essere l’unico nel quale è presente la sezione “special dog”, per i cani con handicap o con difficoltà.

Un’altra attività particolarmente apprezzata dal responsabile del Settore Cinofilia AICS Roma è la Pet Terapy (termine recentemente sostituito con il più appropriato: “interventi assistiti con animali” o IAA), che si riferisce all’impiego degli animali da compagnia per curare specifiche malattie. Attraverso il contributo dell’associazione GI.O.CA. Pet Therapy e della sua responsabile Grazia Giannoccaro, questa attività viene svolta in tantissime strutture ospedaliere di Roma. Anche in questo caso, seguendo il principio di sana cinofilia, è posta grande attenzione al benessere del cane, il quale viene preparato ad affrontare le diverse situazioni che si potrebbero presentare in ospedale e non viene fatto lavorare ad oltranza come purtroppo accade in altre realtà, stabilendo dei tempi di lavoro ben definiti ed evitando così di portarlo alla stanchezza e allo stress: il cane lavora solo se emotivamente tranquillo e sereno.

Il cane ha già in se tutte le virtù, conclude Toni De Vito, il nostro compito di “compagni di vita” è quello di valorizzarle e renderlo consapevole delle proprie doti comunicative permettendogli il piacere di metterle in atto. Per vivere bene insieme infatti dobbiamo parlare la stessa lingua del cane ed imparare a comunicare con lui, creando così una relazione basata sulla fiducia e sulla collaborazione.

A cura di Davide Di Stefano e Giulia Di Nizo