Sebbene il calcio sia da sempre considerato uno sport prettamente maschile, negli ultimi anni si è assistito ad un aumento delle donne e delle bambine che praticano questa attività. Tale tendenza è confermata anche dai numeri: come emerge dal ReportCalcio 2021 della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), infatti, tra la stagione 2008-2009 e la stagione 2019-2020, c’è stato un aumento del 66,5% delle giocatrici tesserate, passando da 18.854 a 31.390. Tuttavia, permane un’importante differenza di genere all’interno di questo sport, basti pensare che il totale di tutti i calciatori tesserati è di 1.026.488 (le donne quindi sono solo il 3,058%). Una delle tante problematiche sul tema è che, nella maggior parte dei casi, le scuole calcio non attuano da subito una differenziazione di genere come per gli adulti, facendo giocare le bambine insieme ai maschi. Ciò fino ai 12 anni, poi sorge un’importante quesito: queste bambine troveranno una squadra con cui proseguire o saranno costrette a smettere di giocare per l’assenza di club femminili nella loro zona?
Questo è quello che ha portato Alessia Lena ed Emanuela Gasperoni a costituire nel febbraio del 2020 la società di calcio a 5 ASD Zeronove, che, nonostante le difficoltà date dalla pandemia, è comunque riuscita a crescere costantemente, in quanto una delle poche a praticare questo sport solo al femminile.
Le due fondatrici infatti sono partite da un piccolo gruppo di signore che non riuscivano a trovare una squadra, arrivando a creare due gruppi amatoriali con donne dai 18 ai 56 anni. Ad oggi, queste si allenano presso il circolo sportivo “Gli Ulivi Sporting Club”. Inoltre, da questa stagione, grazie al loro lavoro e all’impegno dimostrato, Alessia ed Emanuela sono riuscite a formare un settore giovanile, con bambine dai 6 ai 13 anni. Queste, invece, si allenano a Maccarese (frazione del Comune di Fiumicino), risultando l’unica società tutta al femminile della zona. Del resto, come chiarito dalla Presidente Alessia Lena, l’idea è sempre stata quella di “creare un settore che coinvolgesse le bambine piccole fino allo sbocco in prima squadra”.
“Il calcio è uno sport per tutti e di tutti, e non uno sport prettamente maschile come per pregiudizio si pensa”, aggiunge Alessia Lena, “anche le donne possono fare grandi cose in questo ambiente, non solo come giocatrici, ma anche come allenatrici, dirigenti, organizzatrici, insomma, come figure di spicco di una società sportiva”.
Questo è il messaggio che Alessia ed Emanuela hanno voluto lanciare intraprendendo questo percorso e a cui si unisce fortemente anche la redazione di “Sport in rosa” dell’AICS Roma.
A cura di Davide Di Stefano e Giulia Di Nizo